Come nasce Xtrude
Il limite 2D della dermopigmentazione paramedicale fu da sempre il tormento del Maestro Ennio Orsini
Il metodo Xtrude nasce quasi casualmente in seguito ad una visione del noto dermopigmentista Ennio Orsini.
Il metodo Xtrude nasce quasi casualmente in seguito ad una visione del noto dermopigmentista Ennio Orsini.
Il Maestro Orsini è stato da sempre in prima linea nella lotta estetica contro le cicatrici da mastectomia e la chirurgia demolitiva post-tumore spesso necessaria a combattere il cancro al seno. Con le sue dermopigmentazioni paramedicali del complesso areola/capezzolo, riusciva a ridare dignità e gioia a chi veniva privato di questo importante elemento anatomico, simbolo di femminilità. Le sue dermopigmentazioni erano così realistiche da poter essere confuse facilmente con un capezzolo vero e proprio.
Ma questa fantastica illusione ottica avveniva solo osservando il seno della donna frontalmente. Questo limite artistico fu da sempre il tormento del Maestro Orsini che iniziò a lavorare ad un progetto visionario chiamato DERMOMAGNETISMO. Tale progetto è tutt'ora in via di sviluppo e portato avanti dalla squadra di Orsini.
Nasce XTRUDE
Inseguendo questo sogno Ennio iniziò a produrre protesi del capezzolo con un realismo impressionante. Ma attendendo il perfezionamento del suo Dermomagnetismo si rese conto che ottime prestazioni erano possibili anche semplicemente ancorando la protesi del capezzolo al seno della donna con uno speciale collante gommoso ad altissima tenuta. Lanciò così questa prima,fantastica, provvidenziale soluzione al problema dell’asportazione chirurgica del capezzolo.
La battezzò appunto Progetto Xtrude (letto: “exstrud”), nome che ricorda il termine “Estrudere” ossia “tirare fuori”, sollevare una piccola area da un piano bidimensionale, rendendola un vero e proprio volume tridimensionale. Ciò che non è possibile fare con la dermopigmentazione appunto e concetto questo, responsabile della sua frustrazione e sofferenza, nata da anni di osservazione laterale sulle sue dermopigmentazioni delle areole/capezzolo. Infatti la mancanza di reale tridimensionalità delle dermopigmentazioni, seppur perfettamente eseguite, è tutt’ora un grande limite della dermopigmentazione paramedicale.
Curioso notare che nel 2019 l’Italia fu il primo paese al mondo a vietare al dermopigmentista l’esecuzione del tatuaggio sull’areola mammaria con un provvedimento ministeriale molto discusso e criticato. Ma proprio questo evento divenne la goccia che fece traboccare il vaso nella mente di Ennio Orsini. Lui infatti, spinto dalla disperazione di tutte le sue clienti che rimasero senza la possibilità di continuare il trattamento di dermopigmentazione sulle proprie areole, iniziò una sfrenata e rabbiosa azione di riscatto e rivalsa verso quella che egli stesso definì spesso il“grande scippo”, riferendosi appunto alla decisione del governo italiano di impedire ai dermopigmentisti e tatuatori di tatuare le areole. Creando di conseguenza un grandissimo e vergognoso vuoto legislativo che fece e fa indignare tutt’oggi migliaia di donne mastectomizzate.
Così nacque XTRUDE.
Come funzionano le protesi XTRUDE
La protesi una volta applicata, può rimanere tranquillamente fissata sul seno della donna per più di una settimana senza il bisogno di essere rimossa durante la notte, sotto la doccia, al mare e in ogni situazione che la vita di tutti i giorni comporta.
Dopo circa sette/dieci giorni è possibile rimuoverla con un apposito prodotto, detergere la zona sottostante e rifissare la protesi sullo stesso punto. Tutto rispettando la pelle e senza causare irritazioni, in quanto tutti i prodotti usati dal metodo xtrude sono assolutamente biocompatibili ed atossici.